Policy@Work

Il lavoro e la sua disciplina nella prospettiva nazionale, europea e internazionale. Trends, questioni e implicazioni

Paolo Bonini – professore a contratto di Processi decisionali e trasparenza all’Università di Napoli “L’Orientale” e coordinatore dell’area di ricerca Policy@work – ha realizzato un report sui recenti provvedimenti normativi italiani, dell’Unione europea e di diritto internazionale sul tema del lavoro.

L’approccio più utile per riflettere sulle politiche del lavoro è sempre multilivello – si legge nel report – tentando di considerare i provvedimenti italiani nel contesto euro-unitario. La mancanza di risorse ed una mentalità arretrata e corporativa, continuano a schiacciare le migliori energie e sviarle verso compiti, funzioni e prospettive inadeguate rispetto alla formazione, creatività e possibilità”.

Osservando le dinamiche dell’Italia, infatti, si registrano variazioni congiunturali rilevanti. La produzione industriale, rispetto ad aprile 2019, cala in Italia di 0,7 punti; il PIL si attesta sullo 0,1; rispetto a maggio 2019, i prezzi alla produzione restano identici. Un altro dato di contesto importante, infine, attiene al monte ore lavorate in Italia: la media complessiva è incredibilmente alta e segna un costante aumento dalla fine del 2013.

Questo dato è significativo per due ordini di ragioni. Prima di tutto per constatare le inefficienze del sistema produttivo, che non riesce a finalizzare una tale vastità di tempo in un incremento produttivo. Il secondo, invece, “riguarda più propriamente il tema di questa analisi. Troppe ore della vita delle persone sono investite in un circuito, peraltro inefficiente, che non corrisponde un adeguato incremento salariale ovvero di posizione sociale. A ciò si somma la quantità di energie investite in lavoro non retribuito, ma richiesto che sottrae un ulteriore valore inestimabile di dignità, oltre che di tempo o altre utilità“.

Nel report, inoltre, emerge chiaramente che, dopo una iniziale fase di slancio della globalizzazione, anche in termini di governance, negli ultimi anni di questo decennio si assista ad una sorta di slowbalization. Con la presidenza Trump e l’emersione della possibilità per il potere cinese di contendere l’egemonia russa in Asia, le strategie delle grandi potenze tendono ora verso i regionalismi “continentali”.  Sarebbe utile una cabina di regia unica a livello europeo, soprattutto, per contrastare il cosiddetto dumping dei rapporti di lavoro tra i cittadini europei e tra cittadini europei e immigrati regolari o irregolari.

“Il 13 giugno 2019 – conclude il report – il Consiglio dell’Unione europea ha adottato la Direttiva relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza”.



Download PDF
La generazione Zeta sfida la leadership delle imprese. Come prepararsi?
La sfida delle malattie croniche sul lavoro