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La scuola come tutrice di resilienza: una sperimentazione condotta tra Italia e Spagna
La tematica della resilienza interessa come esseri umani, ma può riguardarci anche nelle funzioni educative del ruolo di insegnanti, chiamati a supportare l’infanzia nelle sue condizioni ordinarie e straordinarie; la resilienza, infatti, viene definita da Malaguti (2005, p.27) come “la capacità di trasformare un’esperienza dolorosa in apprendimento”.
Una prima considerazione, che ha costruito le basi della ricerca teorica e dell’intervento empirico di questo lavoro, si rivolge alla costruzione della resilienza nei contesti che stanno vivendo un momento di crisi (Cyrulnik e Malaguti, 2005). Secondo gli studiosi Lo Coco e Inguglia (2013), proporre un percorso educativo sulla tematica della resilienza con persone coinvolte in una catastrofe può essere fondamentale (Vaccarelli, 2016). È così che successivamente si apre una riflessione sulla possibilità di formare alla resilienza anche persone che non hanno vissuto situazioni che potrebbero dare luogo a traumi temporanei o permanenti, ma che semplicemente vivono la quotidianità della vita, con i suoi ostacoli e le sue prove. Pertanto, partendo da contesti emergenziali e post-emergenziali, è possibile interpretare la resilienza nella didattica quotidiana e identificare la necessità pedagogica di “preparare al nostro mondo incerto” e di “educare ad affrontare l’imprevisto” (Morin, 2015).
La seconda considerazione è legata al tempo che stiamo vivendo. Nel XXI secolo la complessità e i fenomeni ad essa correlati bussano alle porte del sociale ed è necessario un mutamento della professione docente per rispondere alle richieste della società (Ceruti, 2014).
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“Due diverse studiose (Lo Re 2012, Rossi 2015) hanno inoltre accostato l’Analisi Transazionale alla resilienza attraverso il concetto di physis: “La forza di crescita della natura, che trasforma organismi meno evoluti in organismi più evoluti, fa crescere gli embrioni in organismi adulti, fa migliorare la gente che è malata, mentre chi è già sano lotta per raggiungere i propri ideali” (Berne, 1968), ma anche “la forza evolutiva della natura che eternamente crea cose nuove e perfeziona quelle esistenti. Una forza che spinge gli uomini a crescere, a progredire, a migliorare” (Berne, 1969).
Lo scopo del progetto è, dunque, quello di muoversi dai contesti post-emergenziali per arrivare a interpretare la resilienza all’interno della pratica didattica quotidiana e generale, affinché gli alunni siano preparati ad affrontare i continui cambiamenti del nostro tempo, la complessità e l’incertezza. L’idea di progetto si è concentrata su quanto la consapevolezza delle risorse (proprie, del gruppo classe e del territorio) influenzi la capacità di resilienza e i risultati scolastici, mostrando quanto metodologie e strumenti didattici siano utili nella risoluzione di situazioni problematiche.
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