Il presente articolo esplora la tematica degli atteggiamenti verso il mondo del lavoro della Generazione Z al fine di fornire suggerimenti alle imprese riguardo gli aspetti da tener conto per l’elaborazione di efficaci strategie di employer branding, rivolte sia all’interno che all’esterno del sistema aziendale. Nonostante i diversi studi in merito alle caratteristiche valoriali ed abitudinali dei cosiddetti “digital natives”, lo specifico argomento degli atteggiamenti verso il lavoro di tale coorte generazionale risulta ancora oggi poco esplorato. Comprendere i valori, gli interessi, gli obiettivi e le tendenze su questo determinato fronte risulta ancora più rilevante alla luce della crescente importanza assunta dalle strategie di employer branding ai fini dell’attraction, retention ed engagement dei migliori talenti Zers e dalle sempre più numerose e complesse variabili del comportamento organizzativo su cui strategie devono basarsi.

L’analisi compiuta sui risultati ottenuti tramite un questionario del Centro di Ricerca della Fondazione Lavoroperlapersona su 348 studenti appartenenti a tre scuole secondarie di secondo grado nell’arco del 2019 mostrano come l’entità della retribuzione, sebbene fra i capisaldi intramontabili dell’attraction, è solo un tassello di un più variopinto mosaico da monitorare: dall’analisi dei dati risulta che l’offerta di un “multiverso” di percorsi di carriera e sviluppo, la flessibilità spazio-temporale, il work-life balance, il lavoro in team (specie con il massiccio ricorso allo smart working), l’orientamento verso le tematiche ambientali e sociali,  l’attenzione verso la figura del lavoratore sia come membro dell’organizzazione che (soprattutto) come persona e la progettazione di un’efficace combinazione fra sistema robotico e risorse umane arricchiscono il quadro delle features in grado di aumentare la potenza attrattiva degli employers agli occhi degli Zoomers.