Fragilità@Work

Oltre il paradigma della performance?

La ricerca di pratiche manageriali per un possibile cambio di direzione

Prendiamo spunto dallo “sfogo” della professoressa Agnes Hartemann, primaria di diabetologia di un ospedale di Parigi: “Mi dimetto perché un tempo il nostro compito era curare malati, oggi ci viene chiesto di produrre ricoveri[1]. Una protesta radicale che non concede spazio alla discussione, uno sfogo perentorio che non ammette una diversa possibilità. Come a dire che per la primaria parigina il filo della sopportazione si è irrimediabilmente spezzato e l’asticella della sopportabilità è stata superata.

Questa storia ci interroga profondamente, suggerendo di aprire una riflessione più ampia sulla nostra vita, su come ci comportiamo nella società civile, nei luoghi dell’apprendimento, nel lavoro. Di sfoghi come questo, in verità, sono piene le pagine della cronaca. Difficile trovare un settore dell’economia ove non ci si lamenti che le pressioni causate dalla ricerca ossessiva di corrispondere alle attese di performance crescenti (ridotta peraltro al significato di prestazioni economico-finanziarie) stiano provocando disaffezione, smarrimento, ansia, stress, voglia di tirare i remi in barca.


Scarica e leggi l’articolo integrale Oltre il paradigma della performance? La ricerca di pratiche manageriali per un possibile cambio di direzione di Gabriele Gabrielli



[1] S. Montefiori, “Ricoveri e cure per far cassa, la priorità resti il malato”, Corriere della Sera, 19 Gennaio 2020

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